Numero di copie limitate e diverse l’una dall’altra per le biblioteche dei musei del mondo a cui sono destinate: è il trattato dell’artista pistoiese Filippo Biagioli che ci presenta il suo ultimo libro: “Trattato di demonologia, Summa verborum, numeri, temporis et spatii”. L’artista pistoiese conquista anche Wikipedia
Si è conclusa questa primavera 2024 la collocazione a livello mondiale dell’ultimo libro di Filippo Biagioli. Non un libro ma un trattato, completamente realizzato a mano, dal titolo “Trattato di demonologia, Summa verborum, numeri, temporis et spatii” da lui realizzato in un numero di copie limitato (chiamate Edizioni) per altrettanti luoghi dove verrà custodita.
Le Edizioni di Filippo Biagioli si trovano in varie biblioteche dei musei del mondo, tra cui la Biblioteca della Tate Gallery di Londra, la biblioteca del Museo centro de Arte Reina Sofia di Madrid e la biblioteca Accademia di Belle Arti di Brera in Milano.
Le Edizioni di Filippo Biagioli in varie biblioteche dei musei del mondo. Dalla Tate Gallery di Londra fino a Madrid e Milano
Filippo Biagioli artista e scultore pistoiese “analphabeta”
Filippo Biagioli, noto anche con lo pseudonimo di “analphabeta” è un artista e scultore pistoiese che inizia il suo percorso artistico nella comunità culturale della propria città per poi seguire un iter di formazione da autodidatta di confronto con artisti oltre la provincia.
Da un lato la pittura, dall’altro l’arte rituale che racconta attraverso la scultura, le stoffe e tanto altro, lo portano a sviluppare un percorso del tutto singolare, unico nel suo genere. La pittura figurativa, ma più in generale tutta la filosofia concettuale di Biagioli si distingue per la sua capacità di esplorare profondamente l’animo umano attraverso la rappresentazione del corpo e delle sue espressioni: attraverso il suo lavoro egli indaga le tematiche come quelle spirituali e della connessione tra l’uomo e l’universo, utilizzando un linguaggio visivo che mescola elementi classici e innovazioni moderne.
Entrando nel merito dell’ultimo lavoro, l’opera si compone di centosessantadue pagine ed è scritta in lingua italiana e inglese.
Alcune parti sono in latino, arabo, ebraico e in armeno; per questo motivo il libro è conosciuto anche come Essay on Demonology, Summa verborum, numeri, temporis et spatii; o Tractatus de Demonologia. L’argomento Demoni e Demonologia è diviso in una prima parte “teorica”; e una seconda parte “pratica” e è arricchito da un apparato fotografico che presenta disegni dell’autore e foto di opere d’arte inerenti raffigurazioni demoniache nelle varie culture.
Il corpo del libro che è stampato a macchina, contiene un disegno originale inserito in fase di rilegatura. L’autore a tal proposito spiega: “Desideravo un font particolare ma non riuscivo a riprodurlo a mano in piccole dimensioni quindi ho deciso di stampare a macchina le pagine, singolarmente. Poi ho inserito i miei disegni originali nel momento in cui assemblavo tutto il libro. In questo modo ho realizzato il corpo dell’opera esattamente come avevo in mente fin dall’inizio!”. L’esterno è realizzato e rilegato a mano. La copertina è dipinta in oro e colori acrilici su canapa, sul fronte ha un cabochon e un fiore scolpito in rilievo.
Ogni copia è apparentemente uguale, ma in realtà ognuna è dedicata a un demone (che è ritratto nel disegno originale interno), è numerata e firmata. La parte teorica è più ampia della parte pratica, perché l’autore parla di demonologia sotto un aspetto ampio, prendendo in esame anche comportamenti umani e citando aneddoti tratti da libri precedentemente scritti. La parte pratica invece, è più corta perché è composta da Sigilli, Orazioni, Disegni e Simboli: “Indubbiamente la parte pratica è legata alla parte teorica però è molto meno lunga. Di questa sono parte tutta una serie di simboli e scritti molto stringati, che hanno senso solo per un “uomo di chiesa” o comunque, un “addetto ai lavori” precisa Biagioli.
Le Edizioni si trovano in varie biblioteche dei musei del mondo, tra cui la Biblioteca della Tate Gallery di Londra, la biblioteca del Museo centro de Arte Reina Sofia di Madrid e la biblioteca dell Accademia di Belle Arti di Brera in Milano.
Così Filippo Biagioli chiude la sua presentazione con un pensiero di gratitudine rivolto a chi ha reso possibile la realizzazione dell’opera: “Voglio ringraziare tutti i musei che hanno fornito il materiale, le D.sse Fanini e Belmonte per le traduzioni e le correzioni dei testi e per tutti coloro che con passione e amicizia mi hanno supportato nel lavoro di quanto realizzato. Grazie”